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Sarah, detenuti scrivono a Sabrina: "Non mollare"

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les milss.
view post Posted on 20/10/2010, 14:56




«Non mollare, resisti perchè c'è tanta gente innocente in carcere». È quanto affermano i detenuti del carcere di Taranto i quali hanno scritto e firmato una lettera indirizzata a Sabrina Misseri, la ragazza ventiduenne rinchiusa nel penitenziario perchè sospettata di aver aiutato il padre, Michele, reo-confesso, a uccidere la cugina, Sara Scazzi. La notizia è riportata sull'edizione di Taranto della 'Gazzetta del Mezzogiornò. La ragazza, viene anche riferito nell'articolo, «ha freddo e ha chiesto abiti più pesanti e scarpe più comode».

USCITE LE MISSERI Cosima Serrano e la figlia Valentina Misseri sono uscite poco fa dalla loro abitazione in via Grazia Deledda ad Avetrana, dove vi sono ancora molti giornalisti e operatori televisivi. Uscendo dall'abitazione, Cosima e Valentina non hanno risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano loro dove fossero dirette. Le due donne sono salite su un automobile guidata da un uomo, che in questi giorni le accompagna.

SABRINA RIMANE IN CELLA Per ora Sabrina resta in carcere. A pesare su di lei, nell'angusta cella della casa circondariale di Taranto dove è guardata a vista ventiquattro ore su ventiquattro, la terribile accusa di aver partecipato con il padre-accusatore, e con un ruolo decisivo, al sequestro e successivo strangolamento della cugina Sara. Quarta notte in cella, quindi, nonostante abbia dichiarato al gip Martino Rosati, durante l'udienza di convalida del fermo, la sua completa estraneità al delitto e la follia di un padre che l'ha coinvolta ingiustamente e immotivatamente in questa vicenda. Il giudice ha sì convalidato il fermo disposto venerdì scorso dalla procura ma si è riservato di decidere entro quarantotto ore se emettere ordinanza di custodia cautelare o disporre la scarcerazione di Sabrina. La giornata, peraltro, si è chiusa con un nuovo clamoroso annuncio fatto dal legale di Michele Misseri. Il mio assistito - ha anticipato Daniele Galoppa - non ha stuprato il cadavere di Sara e vuole ritrattare questa dichiarazione. «Il povero Michele -aggiunge poi facendo la rappresentazione di un uomo completamente in balia delle donne - non contava nulla in casa sua, viveva »accerchiato in un gineceo« e »non gestiva neppure un centesimo«. Due ore e mezzo di un serrato interrogatorio, nel corso del quale sono state contestate a Sabrina le circostanze della chiamata in correità da parte del padre, non hanno per ora sciolto gli enigmi. Se la riserva di decisione del gip possa assegnare qualche punto a favore delle speranze di proscioglimento e di libertà di Sabrina è azzardato dirlo. Anche perchè potrebbe significare l'esatto contrario, cioè che il gip si è preso il massimo del tempo per motivare un provvedimento di estrema gravità nei confronti della cugina di Sara, come chiesto dalla procura. »Serena e determinata« è stata definita dai suoi legali la difesa di Sabrina. Su tutti i punti che le sono stati contestati - su tutte le incongruenze con la versione dell'amica Mariangela che il giorno della scomparsa di Sara l'aspettava sotto casa per andare al mare, e le varie accuse mossole dal papà- Sabrina ha opposto la sua verità. Identica a quella che ha sempre professato davanti a taccuini e tv, e che è stata ribadita fin nelle ultime ore da mamma Cosima e sorella Valentina, ma che purtroppo non è quella denunciata da Michele Misseri. »Le contraddizioni sugli orari sono apparenti - rileva il suo difensore Vito Russo - Sabrina ha fatto delle puntualizzazioni ed è pronta all'eventuale confronto con il padre«. »Comunque - aggiunge - il fatto che il gip si è riservato di decidere, per noi è già un risultato importante«. Contraddizioni che comunque la procura tende a far emergere come dimostra l'attività investigativa che non ha soste. Per tre ore nel pomeriggio la mamma di Sabrina ha risposto come testimone alle domande del pm sui movimenti in casa di Sabrina in quel fatidico 26 agosto. Poi è stata la volta di un amico della giovane, Alessio Piselli, a raccontare cosa gli disse Sabrina il giorno della scomparsa di Sara. Sullo sfondo l'ennesima versione che Michele Misseri sarebbe pronto a fornire. Il suo legale lo ha nuovamente incontrato: l'ultima verità sarebbe che non c'è stato vilipendio del cadavere di Sara, ossia che è falsa la dichiarazione di uno stupro avvenuto sul corpo inerme della nipote.

LA MADRE IN PROCURA, SI VERIFICANO VERSIONI Marito e figlia in carcere e lei interrogata in procura a Taranto per ricostruire ancora una volta la successione degli eventi di quel pomeriggio del 26 agosto in cui la nipote Sara fu uccisa, a pochi metri da dove si trovava lei. È stata ascoltata per tre ore dagli inquirenti Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, reo confesso dell'omicidio di Sara Scazzi e mamma di Sabrina, in carcere anche lei da tre giorni perchè sospettata di avere aiutato il padre ad uccidere la sua cuginetta, che era anche la sua migliore amica. Nulla è trapelato sui contenuti dell'interrogatorio. La donna è stata ascoltata come persona informata sui fatti dai pm Mariano Buccoliero e Piero Argentino. È probabile che le abbiano chiesto di ricostruire ancora una volta la sequenza esatta di quanto è successo dopo le 14 di quel giorno, per tentare di dipanare il groviglio delle dichiarazioni discordanti degli attori di questa vicenda, che si sviluppa tutta dentro la famiglia. Da un lato c'è Michele Misseri, che nella sua ricostruzione accusa la figlia Sabrina di averlo aiutato ad uccidere Sara: Sabrina avrebbe costretto Sara a scendere nel garage e avrebbe tenuto ferma la cugina mentre lui le stringeva la corda attorno al collo. Oggi il difensore di Misseri ha annunciato l'intenzione del suo assistito di ritrattare la seconda parte della confessione. Quella che riguarderebbe la violenza consumata su Sara ormai morta. Potrebbe averla confessata inizialmente per dare un movente sessuale all'omicidio. Venendo meno questo movente, si aprirebbero altre piste investigative. C'è poi la versione di Sabrina, che nega tutto e per la quale, però, oggi il gip ha convalidato il fermo per concorso in omicidio volontario e sequestro di persona. E poi c'è la versione dell'amica Mariangela, con la quale le due cugine sarebbero dovute andare al mare quel pomeriggio. Sabrina racconta che quando Mariangela è arrivata a casa sua, lei era sul patio della villa. Mariangela racconta invece, di averla trovata già per strada, molto agitata e allarmata per il ritardo di Sara, malgrado fosse ancora di pochi minuti. Ci sono poi discordanze tra le due amiche nel racconto della succesione dei messaggini scambiati anche con Sara per incontrarsi. Successione su cui gli investigatori si soffermano perchè nelle differenti versioni emergono diverse ricostruzioni temporali degli eventi. E poi c'è mamma Cosima. Dal giorno della confessione di Michele Misseri, lei ha preso le distanze dal marito e, da quando lui ha indicato Sabrina come complice, ha sempre difeso la figlia accusando il marito di mentire. Ha accusato anche Mariangela di avere fatto una ricostruzione sbagliata, di non ricordare bene quanto avvenuto. Dopo l'audizione di Cosima, gli inquirenti hanno ascoltato in procura anche un amico di Sabrina, Alessio Pisello, uno dei ragazzi più grandi che Sara, appena quindicenne, frequentava insieme con la cugina. Dopo l'interrogatorio, Cosima Serrano ha evitato i giornalisti che l'attendevano all'ingresso principale della procura. È tornata a casa accompagnata dalla figlia maggiore, Valentina, e dalla sorella Emma. Non è indagata, ma le nubi che progressivamente si sono addensate sulla sua famglia, e che hanno svuotato la sua casa prima con l'arresto del marito e poi con quello della figlia, continuano ad addensarsi.

LE DONNE DI CASA MISSERI SOLE E LOGORATE È sera, ad Avetrana piove e casa Misseri è tristemente vuota: papà Michele e la figlia Sabrina sono in carcere; la mamma Cosima Serrano è interrogata da ore presso la Procura della Repubblica di Taranto, ad attenderla la figlia maggiore Valentina e la sorella, zia Emma. In questa lunghissima giornata di attesa, sono di nuovo le donne le protagoniste dell'omicidio di Avetrana. Proprio le donne della famiglia Misseri, oggi, hanno aspettato una buona notizia, che però non è mai arrivata. Anzi, dopo l'interrogatorio di garanzia, Sabrina resta in carcere con la gravissima accusa di concorso in omicidio e sequestro di persona dalla cugina quindicenne Sara Scazzi: il suo fermo è stato confermato dal gip. E nel pomeriggio in Procura davanti ai magistrati è comparsa anche la mamma di Sabrina, Cosima Serrano. Già ieri si era diffusa la notizia che anche lei sarebbe stata ascoltata e così, oggi, i giornalisti si sono assiepati sotto casa Misseri di buon mattino. Ma Cosima e Valentina, la sorella di Sabrina, rimaste da sole nella bella villetta di via Deledda - dove anche oggi ha fatto capolino qualche curioso 'armatò di telefonino per scattare foto - sono uscite molto presto, prima dell'alba, per portare la biancheria a Sabrina, in carcere, a Taranto. Quando sono tornate, sono state rincorse dai cronisti e dagli operatori. Troppo, davvero troppo per Valentina che è scoppiata, ha inveito contro i giornalisti: «Andate via», ha gridato disperata, dando per la prima volta segnali di una incontrollabile insofferenza. «Non vi sopportiamo più. Mia sorella non l'avete mai aiutata, anzi - ha urlato - l'avete rovinata proprio voi». Ancora peggio, se possibile, è andata verso le 14: pochi minuti prima la polizia giudiziaria della Procura di Taranto aveva consegnato l'avviso di convocazione per Cosima. A quel punto, è arrivata una terza donna, zia Emma, da molti considerata la più forte, la più equilibrata della famiglia Serrano. Era alla guida di un'utilitaria grigia con cui ha accompagnato a Taranto la sorella Cosima e la nipote Valentina e, utilizzando un umorismo tutto meridionale, si è rivolta ai giornalisti: «Rendetevi utili, fate da guardiani alla casa». «Invito» seguito dai cronisti che per ore hanno atteso il ritorno a casa di Cosima e Valentina e che continuano a cercare di parlare con Mariangela, l'amica, o per meglio dire, l'ex amica di Sabrina e testimone chiave dell'omicidio Scazzi, e che anche oggi è tornata a ripetere di non voler rilasciare interviste. Il silenzio regna adesso anche nella vita di Concetta Seranno, la mamma di Sara, che da giorni è chiusa in casa, a poche centinaia di metri dalla villetta dei Misseri: dopo 42 giorni di costante presenza in televisione, ora niente più telecamere o interviste. Per quelle, ci pensa il figlio Claudio che, come il pomeriggio dopo il ritrovamento del cadavere della sorella, ha scelto il programma di Rai Uno «La Vita in diretta» per sfogare la sua rabbia. «Io - ha detto - sarò tranquillo quando Michele sarà condannato, allora sarò veramente tranquillo». E Sabrina? gli è stato chiesto. «Come sapete voi - ha risposto - sono in corso dei fermi, delle cose... Non mi esprimo su cose che non conosco».


Tratto da leggonline.it
 
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shesamonster `
view post Posted on 20/10/2010, 14:56




Povera Sarah :'(
 
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les milss.
view post Posted on 20/10/2010, 14:59




Già.. che brutta fine che ha fatto!!
 
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{~Sweet Mary.
view post Posted on 27/10/2010, 12:58




Povera Sarah... :(
 
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FeffyStar
view post Posted on 4/1/2011, 22:00




Si ..era molto giovane e la cosa più brutta è che la sua orribile storia è stata USATA SOLO PER AUMENTARE GLI ASCOLTI! :(
 
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Tittì&Gilì4ever_Scanu
view post Posted on 5/1/2011, 13:44




Sarah avrebbe dovuto essere ancora qui con noi :(
 
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5 replies since 20/10/2010, 14:56   33 views
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